Dopo una prima reazione “Eh? Tacce cosa?” Il Bel Paese ha deciso di allinearsi e di adeguarsi ai tempi e alle esigenze dell’ Unione Europea aprendo un acceso dibattito sull’avvento della nuova tecnologia in particolare sull’utilizzo e l’importanza degli “touch screen devices”.
La diffusione della tecnologia in Italia aveva già raggiunto cifre e percentuali spropositate negli ultimi dieci anni, ma il vertiginoso avanzamento degli ultimi mesi con la diffusione dei touch screen devices ha inevitabilmente chiamato all’appello tutta l’opinione pubblica e la cittadinanza per confrontarsi sugli ultimi galoppi tecnologici.
Mentre domenica scorsa il Papa Francesco si è brevemente espresso con un “Ma queste sono cose dell’altro mondo” il Ministro dell’economia Saccomanni ci ha tenuto a precisare che“ Il paese Italia è un paese che non vuole arrestarsi di fronte a questa crisi. L’Italia è già tuttora un paese dalla tecnologia avanzata, all’avanguardia soprattutto per la microtecnologia come i lucchetti a doppia serratura a Ponte Milvio e i telecomandi della TV con i numeri romani sui tasti. Ciò nonostante il nostro paese può dare di più e non poteva che accogliere il touc scrin con enorme entusiasmo. L’Italia è con L’Europa con questo nuovo strumento di diffusione mondiale”.
Tuttavia non potevano mancare commenti reticenti come “ l’andiamoci piano” di Valentino Rossi al “ queste cose vanno prese con le pinze” nell’ultima puntata di Un Medico in Famiglia.
Non sfugge il trafiletto sul Messagero“I giovani del dipartimento Finanza e di Economia dell’Università Bocconi hanno occupato la sede centrale imbrattando i muri con scritte ‘terzo mondo nel terzo millennio’.
Studio aperto nella giornata di Mercoledì 18 novembre apre con un servizio sui cani “la diffusione del touch screen e le carezze agli animali. Stiamo scordando ciò che è veramente importante per noi?”.
Su rai due, con la musica di sotto sfondo Touch me di Samantha Fox Fabio Volo presenta il suo ultimo libro “il desiderio di toccare” disponibile su tutte le librerie Mondadori.
Canale cinque nell’edizione di Giovedì ha intervistato qualche signora anziana per strada che con amarezza ricorda i bei tempi del “C’è posta per te” dove si poteva incontrare faccia a faccia una persona dopo aver scritto una lettera a mano, senza nessuno strano schermo da toccare. Il servizio conclude con un’immagine di un bel sedere mentre la voce angelica goliardica del giornalista ci ricorda il detto “Guardare ma non toccare”.
Rai Due entra nelle aule di scuola dove vengono ripresi gli studenti durante la lezione di lingua inglese in preda alla confusione di concetti, mentre chiedono chiarimenti sulla differenza tra il verbo to touch e la Thatcher. I giovani del liceo dellaCattolica Sacro Cuore intervistati durante la ricreazione fanno notare come “Aò io devo palpà e non toccà”.
Su Facebook si discute della petizione su Change.org lanciata da un gruppo di studenti di pianoforte del conservatorio di Santa Cecilia di Roma che chiedono di riavere tempestivamente in dietro i loro polpastrelli di un tempo. Per ora siamo a 3 firme, esclusi i genitori.
Dati ISTAT dell’ultimo trimestre fanno emergere una situazione allarmante. Sembra che la gente abbia effettivamente cominciato a toccare un po’ tutto. Fanno riflettere le parole del Sociologo dell’Università di Udine Sapiente Di Mondo “La situazione è complessa e delicata. Non avevamo mai visto pendolari nei treni Trenitalia toccare i finestrini appannati per ingrandire l’immagine e una correlazione con l’introduzione dei touch screen non deve essere sottovalutata. […] Come anche le donne davanti ai negozi che piuttosto di entrare e comprare i vestiti toccano la vetrina cercando il tasto “procedi all’acquisto” e i commercianti leghisti si stanno innervosendo perché credono che gli immigrati che puliscono i finestrini potrebbero arricchirsi con le tasche degli italiani. Al bar durante le partite di calce i tifosi più giovani si avvicinano agli schermi per spostare con le dita i calciatori verso la porta. Le risse durante queste occasioni di aggregazione, diciamo così di matrice maschile, sono in aumento e voci di quartiere riportano che spesso si ricorre non solo alle dita, mani (cosa che ci farebbe pensare ad un uso eccessivo di questi dispositivi TOUCH) ma anche piedi, calci, e insulti di non redenti dal signore. E’ un fenomeno ancora tutto da indagare”.
I dati sulla violenza contro le donne non possono e non devono lasciare indifferenti. Le volontarie dei centri antiviolenza, ricordano che anche al prima“Scusa è l’effetto Kindle, non lo farò più” è bene ricordarsi che la violenza ha poco a che fare con l’amore.
Le lesbiche ringraziano,
mentre la Gabanelli sta ancora cercando qualcuno che le dica CHI CE LI HA.
Da The Venetian è tutto, a voi la linea.