TUTTO LO SPETTACOLO: http://www.youtube.com/watch?v=ZwxzS7QidFw
ROSSANA Dalmonte ci spiega Rossini.
SCENA CHE PRECEDE IL FINALE I:
Florville, amante di Sofia, si è finto figlio del Signor Bruschino perché ad esso il tutore aveva promesso in sposa la ragazza.
E’ chiaro che l’arrivo del Signor Bruschino metterà Florville in un situazione imbarazzante tanto da smascherarlo e da fargli perdere Sofia.
Florville però decide di continuare la commedia anche davanti a Bruschino, sconvolto in viso, al quale si avvicina pian piano dicendo le famose parole CARO PADRE!SON PENTITO!
La tecnica usata da Rossini è quella del CONTRASTO: parole solenni in una musica che sembra andare da un’altra parte.
Il contrasto è tra lo sfondo sonoro corposo dell’orchestra ( “citazione” di marcia funebre nei bassi e tema cantabile nei fiati) e la voce di Florville che si articola su un’unica nota. (la sua voce va da un LA nel registro centrale a un RE a metà frase). Una simile veste musicale sarebbe perfetta per un’interpretazione tragica.
Le parole solenni di Florville PADRE MIO! PADRE MIO! SON PENTITO sono però adattate da Rossini su un ritmo rotto da pause strane: PADRE MIO, MIO MIO, SON PENTITO TITO TITO TITO TITO.
Quello che diverte in poche parole è che la frase verbale viene considerata e trattata come un tema musicale, provocando in questo caso un effetto strano e di sorpresa.
Che significa?
Come sappiamo un sistema linguistico non permette di spezzare la parola PENTITO in TITO TITO, mentre il tema musicale (sequenza “ordinata” di note) in musica può essere ripetuto senza i vincoli del sistema linguistico: si può ripetere la testa, la coda, o il corpo centrale del tema senza che questo crei violazioni simili a quelle del codice verbale. Se si utilizzano le parole verbali come fossero un tema musicale è facile cadere nella violazione linguistica e creare un effetto sorpresa.
da ascoltare e vedere dal MINUTO 1:19 in poi