Mi piacerebbe scrivere tante righe belle lunghe come fanno gli scrittori, quelle frasi fluide fatte di respiri pacati e di virgole ingobbite di tranquillità. Un museo delle parole in vetrina da osservare e conoscere facendo un passo alla volta in avanti e qualche pausa d’anca qua e là. Mi piacerebbe sentire come si sentono mentre si esprimono così: che pace devono avere i loro occhi nel costruire i loro pensieri!
Poi però mi guardo attorno e devo respirare subito. Il pensiero va e viene tra i passanti: occhi, mento o spalle. Va preso quel che si vede.