Ciao!
Cosa facevo? Sto facendo? Cosa farò? Questo vuoi sapere? Sì?
Allora intanto: l’esperienza SCRITTURA UMORISTICA CONTRO LA DISCRIMINAZIONE presso l’Ufficio dei Diritti Civili, Politiche contro le discriminazioni e Cultura lgbtq di Venezia sarà disponibile online sul sito. Quale? E che ne so io. Quando? Infondo a destra per la veggente. E comunque stiamo parlando di un file di 44 pagine “in fila per sei con il resto di due”. Uno studio da autodidatta e qualche esempio pratico: insomma, dai, ho detto tutto…nei tre punti.
Cosa faccio ora? Schifo.
Fino a settembre devo concentrarmi su un lavoro certosino da mona certosini, maniaci, monaci certosini scusate.
Devo fare un’analisi umoristica su uno spettacolo teatrale di un attore sordo italiano, Gabriele Caia. Lo spettacolo si intitola PA-PA, ha sottotitoli in italiano e in inglese, ma difficilmente si ride senza conoscere la LIS, la Lingua dei Segni Italiana. E’ un umorismo molto amaro che racconta le vite dei sordi con i preti, le logopediste, i medici, le interpreti e tante altre piccole storie.
L’analisi prevede 60 piccoli video e la cosa già non fa più ridere neanche al pc.
Voglio dimostrare, piangendo, come questo sia davvero uno spettacolo umoristico mettendo in risalto qualche strategia e tecnica umoristica tipica delle minoranze discriminate. L’umorismo sordo è un umorismo visivo, ma in che cosa lo distingue davvero da quello di un attore udente?
Dovrò scrivere l’analisi in inglese e quindi nessuno se lo leggerà mai.
Bene così! Buon lavoro a me.
Buona estate a voi.
E comunque su con la vita ragazzi miei, e che ca**o! Il riso fa buon sangue.