Miserevole uomo,
animato dai vortici del silenzio e dall’agonia dei vuoti che essi portano con se,
non darti pena se le tue labbra faticano con il suono scusa, ho sbagliato
non tormentarti se le tue dita non sanno comporre le lettere del non avrei dovuto.
Lascia che siano le tue spalle a custodire la tua ombra e il suo timore,
Ora avanza
senza abbagli e senza rimpianti:
ciò che hai calpestato era già a terra
e ciò che hai avuto era già per te.